Il progetto InCasa nasce dall’idea di porre l’attenzione sui dettagli che difficilmente notiamo: “le case” degli homeless, o meglio, le tracce di ciò che i senzatetto si tengono stretti nello spazio che occupano sulla strada. Sono coperte, vestiti, bottiglie: tutto ciò che può fare da riparo e servire per sopravvivere in una vita da senzatetto. Sono case effimere, se così si può dire.
A volte create per rimanere temporaneamente, oppure per fermarsi stabilmente.

Da qui ho poi realizzato schizzi in assonometria isometrica per avere una visione più chiara e totale degli oggetti trovati nello spazio: materassi, scatole e coperte di vario tipo. Infine li ho scansionati e ridisegnati in maniera più precisa sull’Ipad, in uno stile volutamente simile a quello utilizzato nei libretti delle istruzioni, creando così un contrasto grafico tra foto e disegno. 
Per rendere più comprensibile il lavoro, ho numerato ogni oggetto creando poi una legenda. Nell’impaginato ho poi affiancato gli oggetti alla foto.
WINNER OF NABA COMMUNICATION AWARDS:
- Third prize visual category 

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